GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO L’OMOFOBIA, LA LESBOFOBIA, LA BIFOBIA E LA TRANSFOBIA: qualche dato

Il 17 maggio si celebra la Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia, che è stata indetta con la risoluzione del Parlamento Europeo del 26 aprile 2007. Di seguito riportiamo una serie di dati che inquadrano la qualità di vita delle persone lgbtiq in Italia.

Rapporto Ilga Europe

La ricorrenza cade a distanza di pochi giorni dalla diffusione del rapporto di Ilga Europe 2022 che pone l’Italia al 33esimo posto in relazione ai diritti e alla qualità della vita delle persone LGBTIQ su 49 Paesi tra Europa e Asia.

Zero è il punteggio assegnato allo Stivale rispetto alle azioni di contrasto ai crimini d’odio basati su orientamento sessuale e identità di genere.

Su questo argomento specifico l’Italia viene superata dalla Lettonia, che ha approvato nell’ultimo anno una legge ad hoc per quanto parziale (per approfondire www.rainbow-europe.org).

Omofobia.org

Dal rapporto di Omofobia.org 2021/22  diffuso in collaborazione con Da’ Voce al Rispetto, emergono i dati relativi alle violenze di matrice omolesbo-transbifobica avvenute sul territorio italiano dal maggio del 2021 all’aprile del 2022 (denunce penalmente rilevanti).

Da quando Omofobia.org ha iniziato a raccogliere i dati (2013) 1384 persone hanno sporto denuncia, comprese le 148 degli ultimi 12 mesi.  

Dalla strada all’ambiente domestico i numeri restituiscono lo spazio pubblico come il più frequente scenario per le violenze. 

L’omofobia online

In 17 hanno sporto denuncia contro gli haters del web.

Scendono a 18, rispetto alle 35 dell’anno passato, le denunce relative ad aggressioni avvenute in famiglia.

Scendono anche le percentuali relative alle violenze avvenute in classe e in ufficio, rispettivamente 1% (contro il 4% dell’anno precedente) e 2% (contro il 5%).

 

L’età delle persone che denunciano

Mentre diminuiscono le persone che denunciano dai 31 ai 40 anni, aumentano quelle più giovani.

A denunciare maggiormente è la fascia dai 21 ai 30 (33%), mentre

cresce fino quasi a raddoppiare rispetto l’anno precedente il numero di persone dai 10 ai 20 anni (29%).

IL GENERE delle persone che denunciano

Denunciano più  i maschi cis (65%, escludendo gli omicidi) seguite dalle donne cis  che passano da una media del 17% degli anni passati al 24% degli ultimi 12 mesi.

La percentuale di persone trasgender che ha denunciato scende di un punto (passando dal 12% della media all’11% di quest’anno), ciò nonostante le donne trans sono le più colpite da omicidio.

Differenti tipologie di violenza

I dati di Omofobia.org registrano un aumento di aggressioni fisiche, che sono il 58% del totale: 38 denunce per  aggressioni singole e 43 per le aggressioni da branco.

Si registra inoltre una diminuzione del numero dei suicidi.

Discriminazioni sul lavoro subite dalle persone unitesi civilmente 

Indagine ISTAT-UNAR

Vanno infine sottolineati i dati dell’indagine pubblicata nelle ultime settimane da ISTAT e UNAR.

Il 68% delle persone unite civilmente dichiara di non tenere il proprio partner per mano nei luoghi pubblici e il 26% dichiara che il proprio orientamento sessuale è causa di svantaggi sul

lavoro.

Il 40,3% delle persone intervistate riferisce di aver tenuto nascosto il proprio orientamento sessuale (41,5% tra le donne, 39,7% tra gli uomini).
Una persona su cinque afferma di aver evitato di frequentare persone dell’ambiente lavorativo nel tempo libero per non rischiare di rivelarlo.

Circa sei persone su dieci hanno sperimentato almeno una micro-aggressione sul posto di lavoro.
Per micro-aggressione si intendono messaggi denigratori e insulti, anche sottili e anche rivolti in modo automatico o inconscio.
Il più diffuso è “frocio”, segue l’uso dispregiativo del termine “lesbica” e affermazioni denigratorie come “tal comportamento è da gay”.

 

 

 

 

 

 

 

A cura di Eugenia Nicolosi

Italia 2020: 1303 nuove diagnosi di positività all’hiv

Come consuetudine riportiamo, in occasione della giornata mondiale della lotta contro l’Aids, i dati dell’Istituto Superiore della Sanità relativi al 2020.

Le diagnosi per l’anno 2020

Nel 2020 le nuove diagnosi di sieropositività all’HIV sono state 1.303, pari a una incidenza di 2,2 nuove diagnosi ogni 100.000 residenti,  inferiore alla media dei Paesi dell’Unione Europea che è di 3,3 casi per 100.000 residenti.

Nel 2020 le incidenze più alte sono state registrate in Valle d’Aosta, Liguria, Provincia Autonoma di Trento e Lazio.

Dal 2012 (anno in cui i dati sulle nuove diagnosi di infezione da HIV hanno una copertura nazionale) in Italia si osserva una diminuzione delle nuove diagnosi HIV.

Dai 4.162 nuovi casi del 2012 siamo scesi ai 3.578 nel 2017 e ai 2.531 nel 2019.

Nel 2020 l’88,1% delle nuove diagnosi di infezione da HIV è attribuibile a rapporti sessuali non protetti da preservativo.

Delle 1303 persone  che hanno scoperto di avere l’Hiv nel 2020, il 70,9% sono maschi.

Di questi il 45,7% sono MSM maschi che fanno sesso coi maschi e 25,2% sono maschi etero.

I maschi che fanno sesso ci maschi al primo posto per il secondo anno consecutivo.

L’espressione maschi che fanno sesso con maschi (MSM) descrive un comportamento, non un orientamento sessuale.
Include tutti gli uomini – gay, bisessuali o eterosessuali – che hanno rapporti sessuali con altri uomini.

Per il secondo anno consecutivo la quota di nuove diagnosi HIV attribuibili a maschi che fanno sesso con maschi ha superato quella dei rapporti eterosessuali.  Nel 2020 la percentuale di MSM è del 45,7% (nel 2019 era di 42,2) mentre quella etero è rimasta pressoché invariata  42,4% nel 2020 ( 25,2% maschi e 17,2  femmine) mentre nel 2019 era al  42,3  (25,2% maschi e 17,1 femmine).

L’età mediana è di 40 anni sia per i maschi che per le femmine.

L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (5,5 nuovi casi ogni 100.000 residenti) e di 30-39 anni (5,2 nuovi casi ogni 100.000 residenti).
In queste fasce di età l’incidenza nei maschi è circa 4 volte superiore a quelle delle femmine.

Late presenters

Il dato dolente resta quello della quota di persone con diagnosi tardiva di sieropositività all’hiv (60%),  con bassi CD4 o in AIDS conclamato (late presenters) contro una media europea del 51%.
In altre parole, hanno scoperto di avere contratto il virus troppo tardi con rischi  per la loro  salute. 

Nuovi casi di Aids

Nel 2020 sono stati  352 i nuovi casi di Aids, con un’incidenza di 0,7 nuovi casi per 100.000 residenti.

L’80% di questi casi è costituito da persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nei sei mesi precedenti alla diagnosi di Aids.

Rimane stabile il numero di decessi in persone con Aids.

L’influenza dell’emergenza Covid-19 sui dati Hiv. 

Nel 2020 c’è stato un calo del 56% delle nuove diagnosi HIV rispetto ai tre anni precedenti.
Tale diminuzione è risultata più elevata nei giovani, nel Nord Italia e minore al Centro.
Le persone Late presenters hanno mostrato un decremento meno rilevante rispetto al resto delle diagnosi.

Il fatto che la  diminuzione di nuove diagnosi di Hiv è maggiore nelle Regioni del Nord, che sono state colpite più duramente dalla pandemia di COVID-19, e che si ridotto il numero di persone che non avevano un sistema immunitario compromesso (CD4 > 350) e che quindi avevano presumibilmente una minore urgenza di eseguire il test, potrebbero suggerire che almeno una parte del calo di nuove diagnosi osservato nel 2020, sia collegato alle conseguenze della pandemia di COVID-19.

Solamente nei prossimi mesi potremo verificare concretamente questa ipotesi.

Anche in tempo di Covid l’uso del profilattico difende dall’hiv e dalle altre infezioni sessualmente trasmesse.  

In occasione della Giornata Mondiale di Lotta contro l’AIDS, oggi, 1 dicembre 2021, il Servizio di counselling Telefono Verde AIDS e Infezioni Sessualmente Trasmesse – 800861061 dell’Istituto Superiore di Sanità sarà attivo dalle 10.00 alle 18.00.

Mario Marco Canale si è dimesso da presidente di Anddos

Per le dimissioni di Mario Marco Canale da presidente Anddos Associazione Nazionale contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale esprimiamo tutto il nostro dispiacere – ha dichiarato Rosario Coco, Presidente di Anddos-Gaynet Roma -.

In questi anni Anddos-Gaynet Roma si è spesa sulle tematiche del linguaggio e delle discriminazioni e ha sempre considerato la diffusione di informazioni e servizi sulla sessualità e la salute come parte integrante della propria attività culturale.

Ringraziamo questa Presidenza – ha concluso Coco – per le numerose attività svolte insieme in questi anni ed esprimiamo piena fiducia verso la dirigenza per le decisioni che verranno prese.

 

Fertility day. Aderiamo alla contro manifestazione Fertility fake: sessualità consapevole e adozione per tutte le coppie, anche quelle omosessuali,

Lanciata oggi da attivisti e attiviste in tutta Italia, il Fertility Fake è una protesta ironica e tagliente contro il Fertility Day la giornata per la sensibilizzazione alla fertilità voluta dalla Ministra Lorenzin, che presenta la maternità come scelta imposta da un dovere pubblico in un quadro ideologico a dir poco inquietante.
Sei davvero realizzata solo se fai un figlio, sei utile se fecondi, è famiglia se fatta da un uomo e una donna e la prole è biologica, denuncia la “Signorina effe”, il personaggio-testimonial del video che invita agli oltre 10 flash mob in tutta Italia sotto lo slogan Siamo in attesa, per ricordare tutto ciò di cui c’è davvero bisogno per diventare genitori (case, asili nido e lavoro).

Nella contro-manifestazione si parla anche di adozioni per le coppie dello stesso sesso, un tema imprescindibile quando parliamo del diritto alla genitorialità in quadro libero da pregiudizi e che parte da una realtà sociale in cui le formazioni familiari sono variegate e plurali.

14372051_1231946686846415_6733298766667007183_o-kc3-u10907493333728yg-1024x576lastampa-itIl tema riguardante le scelte sul proprio corpo, infine, ci riporta a una questione di importanza cruciale nel nostro Paese: è surreale che si propongano messaggi come quelli inviati dalla Ministra  in un Paese in cui non esiste alcuna forma di educazione sessuale nelle scuole e gli ospedali non hanno profilattici a disposizione.
La sessualità, e quindi anche la procreazione, è libera se è consapevole.

Per questi motivi, il circolo Anddos-Gaynet Roma aderisce convintamente alla mobilitazione del prossimo giovedì 22 settembre.

Per parteciapre al Flash Mob armati di:

– un cuscinone
– una clessidra
– una gran faccia tosta
e scendi in piazza con noi.

Sarà un grande #FertilityFake! A Roma e in tante altre piazze.

Gli appuntamenti per adesso previsti sono:
A Roma in piazza di Spagna alle 10.00
A Firenze in piazza dei Ciompi alle 18.30
A Napoli in piazza Bellini alle 18.30
A Torino in piazza Carignano alle 18.00
A Padova alle 16.30 in piazza delle Erbe
A Pisa, ore 18.00 in piazza Garibaldi
A Pescara ore 16.00 in piaza Salotto
A Bari ore 9.00 all’Università, Piazza Umberto I
A Perugia ore 18.00 in Corso Vannucci
…In continuo aggiornamento: segui l’evento Facebook.