Gaynet Roma partecipa a “Diritti in transito” con la mostra “Quando lo stato uccide”

Sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre 2017 il circolo Gaynet Roma esporrà al pubblico la mostra Quando lo Stato uccide – Dalla penalizzazione dell’omosessualità in Europa alle migrazioni odierne della quale anticipiamo il tabellone introduttivo.

La mostra ripercorre la storia della penalizzazione dell’omosessualità in Europa – dal 1800 al Nazismo, fino alla successiva depenalizzazione – e nel resto del mondo, dove l’omosessualità è ancora punita col carcere e la morte.

Si vuole porre particolare attenzione all’attualità delle persone migranti che richiedono asilo per discriminazioni in base all’orientamento sessuale e all’identità di genere e anche all’uso razzista di mettere in cattiva luce i paesi “stranieri” in base alle loro leggi punitive.

La mostra vuole restituire un punto di vista più inclusivo dove la denuncia delle persecuzioni cada sui governi e non sui popoli.

La mostra Quando lo Stato uccide di Gaynet Roma sarà visitabile dalle ore 11:00 alle ore 19:00 di sabato e domenica, all’interno della seconda edizione della manifestazione Diritti in transito, organizzata dal Municipio II nei locali dell’ex Dogana in via dello Scalo di San Lorenzo 10, a Roma.

Invitiamo tutta la cittadinanza ad assistere alla mostra e a partecipare alla manifestazione, auspicando che le recenti conquiste in termini di diritti civili non ci portino a dimenticare il recentissimo passato dell’Europa né a ignorare le persecuzioni che le persone Lgbti stanno subendo tuttora in molti luoghi del pianeta.

Roma Pride dedicato al corpo e alla libertà di scelta, no agli anatemi sulla gestazione per altri 

Il Roma pride 2017 del prossimo 10 giugno sarà dedicato al tema del corpo e della sessualità.  Su questo argomento in Italia c’è letteralmente un’emergenza. Come testimoniano i dati dell’Istituto Superiore di Sanità,Il 70% delle nuove diagnosi avvengono in stato di AIDS conclamato e vi è un aumento esponenziale tra i giovani in termini di incidenza. Sessualità vuol dire tuttavia anche cultura, rispetto, autodeterminazione e contrasto del bullismo nelle scuole, che si fa da in gran parte proprio sui pregiudizi legati al corpo e al sesso.

Il Roma Pride ha avuto inoltre il merito di aprire la questione relativa alla gestazione per altri, tema che va affrontato in termini di regolamentazione. A chi ha espresso posizioni censorie per difendere le donne dallo sfruttamento che avviene in alcuni Paesi, diciamo che è proprio il proibizionismo unito all’assenza di regole che favorisce illegalità e sofferenza.

La libertà di scelta sul proprio corpo, infine, è un tema trasversale he investe ogni persona ed è strettamente legato al contesto culturale che ci circonda. Per questo, nell’ambito delle iniziative legate al Roma Pride, il circolo Gaynet Roma affiliato Anddos organizzerà un dibattito intitolato ‘Il sesso è cultura’, Giovedì 8 giugno durante la programmazione serale della Gay Croisette.

Omofobia: domani 1° Ottobre associazioni in protesta a Roma, in piazzale Flaminio

contromofobia-flyerDopo gli ultimi due eclatanti atti omofobi consumatisi prima nella Gay Street, cuore della movida LGBTQI che ha visto crescere generazioni di persone omosessuali e poi nel centralissimo quartiere Flaminio, dove lo scorso 26 settembre un ragazzo di vent’anni è stato aggredito da tre sconosciuti scappati all’arrivo dei passanti pronti a soccorrerlo, le Associazioni LGBTQI lanciano un appello e si danno appuntamento Sabato 1° Ottobre Piazzale Flaminio dalle 17 alle 18, per un Flash Mob di protesta mirato a porre l’attenzione sui lavori riguardanti la Legge contro l’Omofobia.

Stanchi e stanche di subire azioni violente guidate dall’odio, le associazioni Anddos-Gaynet Roma, Circolo di Cultura Omosessuale Mario Mieli, Famiglie rcobaleno,  Di’GayProject, Agedo Roma, Equality Italia, Gaycs, I Mondi Diversi, Uaar Roma, Beyond Differences Onlus, OmofobiaStop, Ass.ne GayStreet Roma e Gay Villagedanno appuntamento a tutti i sostenitori e tutte le sostenitrici dei diritti civili presso Piazzale Flaminio, dove avrà luogo un Flash Mob di denuncia della mancanza di tutela verso le persone vittime di omofobia e di ogni discriminazione.
La mancanza della Legge contro l’Omofobia ha una eco molto forte soprattutto in queste ore in cui si consumano violenze gratuite ed ingiustificabili  cui i media stanno dando il giusto risalto.
I casi di violenza sono migliaia in un Paese dove la violenza omofoba trova ancora troppo spazio rimanendo impunita e prolificando nel degrado culturale in cui la società sta versando.

Ci domandiamo infine la sindaca Virginia Raggi cosa attenda a convocare il tavolo comunale delle associazioni lgbtqi, che da alcuni anni produce centinaia di iniziative, progetti e, formula proposte culturali e sociali per contrastare l’omofobia.

Le domande poste dalla folla mirano ad instaurare un dialogo con la giunta appena insediata, affinché questa possa fornire loro delle risposte su quali saranno i provvedimenti e le politiche sociali per migliorare la nostra città, proprio in tema di omofobia e di informazione.

Attenzione e riguardo sono rivolte anche e soprattutto verso il governo, da cui il movimento aspetta risposte concrete, perché nel 2016 è inaudito che le perosne omosessuali bvengano aggredite, derise o emarginate perché omosessuali! 

E’ ora di agire. E’ ora di legiferare!

Ci vediamo tutte e tutti Sabato 1° Ottobre
in piazzale Flaminio
alle ore 17.00

Roma, bene prima unione civile il 22 ottobre, ma aspettiamo ancora incontro con Virginia Raggi 

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Abbiamo finalmente una data, il prossimo 22 ottobre, per la prima unione civile della Capitale, quella tra gli amici Daniele e Christian, a quali auguriamo davvero il meglio per il loro futuro di famiglia, sperando che questo parziale strumento giuridico possa presto essere sostituto dal matrimonio egualitario.
Questo tuttavia non basta: Roma arriva a questo appuntamento con un considerevole ritardo rispetto a comuni come Napoli, Milano, Palermo o Bologna, che hanno già celebrato le prime unioni ad Agosto. A volte, come nel caso di Margherita, una donna malata terminale a Milano unitasi pochi giorni prima di morire, anche una settimana può fare la differenza.
Le unioni civili sono solo un tassello rispetto ad una serie di interventi concreti da realizzare contro le discriminazioni, di cui i comuni e in particolare la Capitale devono farsi carico.
E’ per questo che si rende sempre più necessario un incontro tra le realtà LGBTI e la sindaca Virginia Raggi, incontro chiesto già due settimane fa da numerose sigle nazionali e romane, tra cui anche Anddos, sul quale si attende ancora risposta.
La posta in gioco non sono solo le celebrazioni, sulle quali abbiamo ora notizie positive, ma le politiche a tutela delle persone LGBTI e più in generale contro ogni discriminazione: nessun altra città come Roma può dare il buon esempio sul piano nazionale a fronte degli oltre 8000 comuni che si apprestano a rapportarsi non solo con la nuova legge, ma anche con una crescente reazione di intolleranza molto diffusa sul territorio e nei social: ultima triste prova di tutto questo lo sciacallaggio mediatico di alcuni account pseudo religiosi che hanno dato la colpa della tragedia di Amatrice alle unioni civili. Contro questi episodi di vera e propria istigazione all’odio è necessaria una profonda azione culturale che deve necessariamente partire dalle realtà comunali e della quale la città di Roma deve tornare ad essere tra i capofila.
Rosario Coco

Presidente Anddos-Gaynet Roma